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Lavorano in un
panificio come operaie e
commesse per guadagnarsi da vivere e per
comperare le medicine ai poveri che non
hanno di che curarsi.
I poveri saranno sempre al centro della sua
attenzione: “Le mie pupille” li chiamerà; in
loro vede riflessa l’immagine di Gesù crocifisso
e sofferente, è a lui che rivolge il suo sguardo nei
momenti di difficoltà (e saranno molti): “Volgete lo
sguardo al Crocifisso!” dirà alle ragazze che con lei
condividono il suo ideale di servizio.
Nel 1856 Don Tito
Borgatta le inserisce nell’Opera
assistenziale “San Tito” da lui fondata, pur rimanendo
le Teresiane autonome come gruppo.