Ogni
cura a cui si erano sottoposti era risultata inutile. Il parere sempre
negativo degli specialisti e gli anni che passavano avevano cancellato
ogni speranza. I medici avevano sentenziato che nulla si poteva sperare,
salvo un intervento straordinario.
Pietra
aveva sentito parlare di Madre Camera dalle suore con le quali lavorava
alla mensa sociale ad Asti. Aveva saputo che la Madre, nel corso della
sua vita, aveva avuto una predilezione particolare per i bambini: fin da
ragazzina raccoglieva attorno a sé i bimbi della borgata e parlava loro
di Gesù; ad Ovada, nel collegio dei Padri Scolopi, era la beniamina
degli studenti, i quali erano come attratti
dalla gioia e dalla serenità che da lei emanavano.
Pietra
si rivolse a Madre Camera con fiducia, accompagnando la preghiera con la
promessa di donare quanto aveva di più caro: il suo anello di
matrimonio.
La
sua preghiera fu esaudita e la famiglia del figlio fu rallegrata dalla
nascita due meravigliose gemelline.
Il
15 dicembre 1989 gli sposi avevano avuto la sentenza dai medici. Il 10
aprile 1994, nonni e nipotine erano raccolti, presso la tomba di Madre
Camera dove nonna Pietra depose l'anello promesso, segno della sua
felicità rinata con la venuta al mondo di Stefania e Michela, figlie
dell'amore che non ha confini.