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Forza della preghiera

Con la forza della preghiera

Era il mese di luglio; da poco tempo eravamo in quella casa di noviziato a Chaclacayo, in Perù. Le difficoltà che ci si presentavano erano molte: tra queste la scarsità d'acqua. Chi vive in Europa o in Paesi industrializzati difficilmente si rende conto di quanto essa sia preziosa e quanto gravi siano i problemi causati dalla sua mancanza.

La nostra casa non era delle più sfortunate: in un angolo c'era un vecchio pozzo che avevamo rimesso in funzione.

Avevamo fatto installare delle pompe elettriche, ma, siccome la corrente sovente mancava, avevamo costruito due serbatoi per la scorta.

Un bel giorno l'acqua cominciò a scendere molto piano dai rubinetti; si pensò subito alle tubazioni che erano vecchie e poco adeguate: sostituirle avrebbe comportato uno sforzo non indifferente, ma con parecchi sacrifici riuscimmo a rimettere a nuovo tutto l'impianto. Il lavoro servì a ben poco: l'acqua scarseggiava sempre di più. Ci fu consigliato di aumentare la potenza delle pompe; in un primo momento il problema sembrava risolto, ma dopo otto giorni l'acqua non arrivava più.

Le difficoltà si susseguivano a non finire. Per far da mangiare andavamo a prendere l'acqua da una famiglia vicina, poiché il nostro pozzo non dava segni di vita. Nelle mie preghiere  dicevo: "Signore, vedi in quali difficoltà ci troviamo!". Mi tornavano alla mente i disagi che la nostra madre fondatrice e le prime consorelle avevano dovuto affrontare nella loro opera di aiuto agli infelici della loro città e avrei voluto anch'io mantenere l'animo sereno della Madre in mezzo alle avversità.

Purtroppo, però,  la situazione si fece insostenibile. Un giorno chiamammo un esperto di pozzi  perché prendesse in esame il problema. L'uomo si calò nel pozzo per un'ispezione; quando risalì ci disse che sul fondo c'era solo mezzo metro d'acqua e che era necessario lasciarla asciugare ancora e poi  dare inizio a lavori di scavo per aumentare la profondità del pozzo stesso.

La situazione era grave: la mancanza di acqua avrebbe aumentato il pericolo di malattie, considerato che in quelle zone non piove quasi mai.

Una sera, angosciata per il problema, la disperazione mi suggerì di rivolgermi ancora alla Madre e la pregai con forza: "Tu, Maria Teresa, che hai conosciuto la fame per dar da mangiare ai poveri e il freddo per riscaldare i derelitti, tu che passavi le tue giornate al capezzale dei malati, tu che hai saputo infondere coraggio alle tue figlie nei momenti più difficili, non puoi abbandonarci in questo momento drammatico: prega per noi il Signore, affinché il nostro pozzo possa darci ancora l'acqua che è vita".

Otto giorni dopo il tecnico tornò per vedere se il livello era diminuito; si calò nel pozzo e vi trovò due metri di acqua: eravamo salve!

 

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