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Con la tenerezza di una mamma
Erano disumane le urla che si sentivano
avvicinandosi a quel cascinale di campagna. Eravamo uscite, alcune
consorelle ed io, per un servizio e, attirate dalle grida, ci
avvicinammo alla finestra della cascina dove una scena agghiacciante si
presentò ai nostri occhi: una bambina dal volto deformato dal terrore
era stata legata ad una sedia, si dimenava ed urlava a pieni polmoni,
con un braccio ferito e malamente fasciato da uno straccio.
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Avevamo sentito parlare di lei: era stata
morsicata da un cane rabbioso ed in seguito a questo fatto faceva fatica
a parlare ed era diventata aggressiva. A quei tempi queste cose erano
considerate una vergogna per una famiglia e venivano tenute nascoste;
quando i genitori andavano a lavorare in campagna, lasciavano la bambina
in casa sola e legata e nessuno osava avvicinarla.
Di ritorno a casa riferimmo il fatto alla Madre.
Il giorno dopo andò lei stessa a trovare la bambina: le si avvicinò
con la tenerezza di una mamma e la piccola non si dimostrò scontrosa
come faceva con tutti. La Madre si sedette accanto a lei e le parlò
dolcemente, le disse di Gesù che le voleva tanto bene e la incoraggiò
a pregarlo affinché l'aiutasse a guarire: "Anch'io pregherò per
te e vedrai che guarirai!" le disse. La promessa si avverò e la
bambina guarì.
(Suor Paola Alpa) |
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